Castanea ritorna in serie D. Gianfranco Urbani: ‘’Successo figlio di un gruppo straordinario e di una società giovane ma forte’’

22.05.2017 21:45

Una promozione ha sempre un sapore speciale, soprattutto perché corona una stagione di sacrifici, di lavoro quotidiano in palestra giorno dopo giorno e, spesso, anche di rinunce personali. Il salto in serie D del Castanea Basket 2010 non sfugge a questa regola, anzi sotto certi aspetti la sintetizza al meglio. Tra atleti, tecnici e dirigenti sono numerosi i volti dei protagonisti che hanno dato il loro contributo per il raggiungimento dell’obiettivo e noi ci siamo fatti raccontare le sue impressioni sulla stagione da Gianfranco Urbani,(nella foto) giocatore e dirigente del sodalizio cittadino, al quale è ormai legato da un rapporto consolidatosi nel tempo.  
Si è appena conclusa una stagione strepitosa per il Castanea coronata dal ritorno in serie D. A mente fredda puoi dirci che valore ha questa promozione?
“Un valore speciale perché frutto di un anno di sacrifici e gioie. La vittoria di un gruppo straordinario, un successo di tutti: atleti, allenatori, dirigenti e tifosi; una promozione ampiamente meritata sul campo e voluta da tutti. Vincere un campionato non è mai banale, la passione, la grinta e la determinazione hanno fatto si che il nostro sogno diventasse realtà. I ragazzi hanno sempre lavorato per raggiungere l’obiettivo e meritano questa grande soddisfazione. Finiti i festeggiamenti la società guarderà al prossimo anno, ci aspetta un campionato importante che affronteremo con i nostri mezzi e faremo di tutto per gestirlo al meglio; vogliamo dimostrare che da una piccola realtà, com’è quella di Castanea, può nascere e crescere una realtà cestistica importante”.
Il salto in serie D non era nelle vostre premesse iniziali della stagione: quando avete incominciato a pensare che fosse veramente raggiungibile?
“Sicuramente ad inizio anno il nostro obiettivo era quello di fare bene e migliorarci sempre più. Confermato il roster che l’anno precedente ci aveva portato a disputare la fase regionale, abbiamo inserito alcuni elementi importanti in primis Simone Carpinteri, play proveniente dal Costa d’Orlando di C Silver e giocatore di assoluto valore. Partita dopo partita abbiamo preso sempre più coscienza delle nostre potenzialità e da gennaio in poi è stato sempre un crescendo: prima l’arrivo di Simone Gugliotta, poi Pietro Bianchi e infine Gabriele Campi hanno rafforzato incredibilmente il roster sia dal punto di vista tecnico che psicologico portando tanta esperienza e tanta sicurezza sotto canestro sia in attacco che in difesa”. 
Un cammino non semplice considerando anche la formula del torneo. A proposito ti convince?
“Un campionato durato più di sei mesi con 22 partite giocate. Una formula sicuramente un po’ macchinosa considerato che nella prima fase, nel nostro sottogirone composto da 5 squadre, abbiamo dovuto disputare doppie partite di andata e ritorno; oggettivamente però non era facile con 35 squadre iscritte al campionato. Lo svolgimento dei play-off con la “formula coppa” e il “quoziente canestri” ha fatto un po’ storcere il naso agli addetti ai lavori, anche se quantomeno gli incroci così disposti hanno consentito alle squadre di poter affrontare trasferte non troppo lunghe a differenza dello scorso anno che ad esempio ha visto la nostra squadra impegnata a Trapani e a Palermo”.    
Vi è un segreto dietro al vostro successo?
“Assolutamente l’unione di questo gruppo, un gruppo di ragazzi che stanno bene insieme e che giocano l’uno per l’altro con grande umiltà e spirito di sacrificio, pronti a dare il 100% anche per pochi minuti in campo. Ragazzi che vivono la pallacanestro nel giusto modo: si scherza, si ride, ma poi pronti ad allenarsi seriamente con impegno. Importantissimo ovviamente l’aspetto tecnico: una squadra forte in tutti i ruoli capace di andare a canestro in penetrazione, da sotto e dalla lunga distanza, forte nei rimbalzi e veloce a ripartire”.
Da quanti anni sei legato al Castanea e puoi descriverci lo spirito che anima questa società?
“Mi viene da dire che il primo amore non si scorda mai. Ho giocato nel Castanea degli anni ‘90 quello di Giovanni Arrigo e ho avuto come compagni di squadra Granata, Mento, Arrigo e poi Baldaro, Di Dio, Sigillo, Modica. Lo scorso anno ho iniziato a giocare con questa nuova società e da quest’anno ho accettato con immenso piacere e onore anche l’incarico di dirigente. Il rapporto con lo staff ed i ragazzi è bellissimo - per loro sono “il Pres” -; l’atmosfera è quella giusta perché c’è un clima familiare e si respira un’aria di passione per questo sport, e questo spirito sta attirando tanti bambini e tante famiglie alla nostra società”. 
Nei play off tra Acireale, S. Agata e Priolo: quale squadra ha fatto vedere il suo volto più bello.
“Abbiamo incontrato tre squadre molto forti che meritano sicuramente di giocare in una categoria superiore. Acireale e Priolo possono contare su alcune individualità di spicco: Garozzo e Prudente per gli acesi e Coppa e Santaera per Priolo sono stati gli elementi che ci hanno messo più in difficoltà. Un gradino più in alto metto S. Agata fisicamente ben attrezzata e con elementi di grande esperienza. Li abbiamo affrontati 6 volte con 3 vittorie noi e 3 loro; partite molto equilibrate e combattute ma allo stesso tempo molto corrette. Per dare un’idea, su sei partite giocate la differenza canestri totale è stata di soli 3 punti a nostro favore; questo a conferma del fatto che la squadra di Frisenda e quella di Fiasconaro hanno assolutamente meritato questa serie D”.   
Quanto c'è di tuo in questa promozione?
“Di mio ci sono 3 triple nella partita contro Milazzo…scherzo ovviamente!! Ognuno di noi ha messo il suo tassello in questa promozione, che sia grande o sia piccolo non importa, ognuno con la propria capacità e possibilità. Impegni di lavoro non mi hanno permesso di essere presente proprio all’ultima gara; ho ricevuto diversi messaggi di affetto da compagni e dirigenti, e anche un coro durante i festeggiamenti in campo; e questo ti fa capire che anche tu hai messo un pezzo di questo splendido puzzle a forma di D”.

 

Massimiliano Andò

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