Eccellenza - Passo falso del Città di Messina in casa col Caltagirone

16.09.2017 19:06

Città di Messina - Caltagirone 1-2
Marcatori: 25′ Cardia, 48′ Ruscica, 72′ Ascia.
Città di Messina: Billè, Di Stefano, Fragapane (82′ Costa), Cardia, Leo S., Bombara, Leo D. (69′ La Corte), Calcagno (67′ Silvestri), Mastroieni, Genovese, Quintoni. Allenatore: Giuseppe Furnari.
Caltagirone: Polessi, Secondo (46′ Commendatore), Di Martino, Italiano, Genovese S., Nicotra (46′ Bartoluccio), Ruscica, Susso’ (82′ Iannizzotto), Floridia, Ascia (75′ Lupica), Abdullahi (67' Lanza). Allenatore: Samuel Boncompagni.
Arbitro: Kevin Bonacina di Bergamo.
Note: ammoniti Cardia, Secondo, Italiano. Recupero 2′ pt, 4′ st.

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Inaspettata sconfitta per il Città di Messina che si è arreso a sorpresa al Caltagirone nell’anticipo del secondo turno di Eccellenza. La formazione etnea è riuscita a imporsi 2-1 contro i giallorossi che, dopo il vantaggio iniziale ad opera di Cardia, non sono riusciti a chiudere la partita, subendo poi nella ripresa il sorpasso. Al terzo minuto del secondo tempo la formazione ospite è riuscita a pareggiare con un gol fortuito di Ruscica che rinvia il pallone da centrocampo e riesce a sorprendere Billè, ostacolato dal sole. I giallorossi reagiscono solo al 72′ con un tiro di Cardia sporcato da Salvatore Leo, ma neutralizzato sulla linea di porta dall’esperto Polessi. E per la serie gol sbagliato, gol subito. sul capovolgimento di fronte il Caltagirone fa il 2-1 con un tap-in di Ascia lasciato completamente libero al centro dell’area di rigore.
Orfano degli infortunati Rasà e Codagnone e dello squalificato Alessandro, il tecnico Furnari manda in campo il tradizionale 4-3-3. Tra i pali si sistema Billè, in difesa Di Stefano e Fragapane agiscono sulle corsie mentre Bombara e Salvatore Leo formano la coppia centrale. Al centrocampo Cardia, Calcagno e il rientrante Quintoni. In attacco Davide Leo e Genovese supportano Mastroieni, oggi schierato come punta centrale.
Dopo il minuto di raccoglimento per le vittime dell’alluvione di Livorno, il signor Bonacina di Bergamo dà il via al match. La prima occasione è targata Città di Messina: Cardia raccoglie al volo una respinta della difesa e sfiora il gol. I giallorossi alzano il ritmo e mettono spesso in difficoltà gli avversari penetrando in area dagli esterni. E al 25′ l’insistenza in attacco è premiata con il gol di Cardia che spinge il pallone in porta dopo l’ottimo assist di Genovese. La partita sembra essersi messa sui binari giusti per Calcagno e compagni, il Caltagirone non si rende mai pericoloso consentendo ai padroni di casa di gestire senza affanni il vantaggio. Al 30′ e al 41′ ci prova Quintoni con due conclusioni dalla distanza, la prima termina fuori di poco, la seconda è neutralizzata in tuffo dall’attento Polessi. Si chiude qui la prima frazione di gara.
Nella ripresa arriva subito la doccia fredda per il Città di Messina. Al 48′ Ruscica rinvia il pallone da centrocampo e indovina traiettoria velenosa che inganna Billè, probabilmente ostacolato dal sole. Al primo tiro in porta gli ospiti fanno 1-1 e sorprendono i giallorossi che fino ad allora non avevano mai corso alcun rischio. Ci si aspetta la reazione degli uomini di Furnari che accusano, invece, il colpo. Il Caltagirone prende quindi coraggio e prova la conclusione con Abdullah, ma la sfera finisce a lato. Al 70′ risponde la formazione peloritana con un calcio piazzato dello specialista Quintoni, nulla da fare: la mira è imprecisa. Due minuti più tardi ghiottissima occasione per il Città di Messina: Cardia calcia a botta sicura, sul pallone interviene Salvatore Leo a pochi passi dalla linea, ma Polessi riesce comunque a respingere il tiro.  E per la serie gol sbagliato, gol subito. sul capovolgimento di fronte il Caltagirone fa il 2-1 con un tap-in di Ascia lasciato completamente libero al centro dell’area di rigore.  Il Città di Messina prova a riorganizzare le idee, ma neanche gli ingressi di Silvestri, La Corte e Costa riescono a dare la scossa necessaria a riequilibrare il match che termina dopo quattro minuti di recupero.