Judo. Elios Manzi: ''Rio esperienza preziosa per il prossimo quadriennio olimpico''.

24.08.2016 17:11

Abbiamo intervistato il judoka di Santa Teresa Riva reduce dalla esperienza a cinque cerchi. “L’atmosfera del villaggio olimpico era veramente fantastica, direi speciale. Rio poi mi ha dato tanto sia dal punto di vista umano che prettamente judoistico. Sono convinto che mi aiuterà ad affrontare il prossimo quadriennio con la mentalità giusta”.

 

Un sogno che si avvera, una esperienza indimenticabile per la crescita di ogni atleta ma soprattutto il punto di partenza sul quale costruire un futuro ci si augura da protagonista. Con destinazione Tokyo 2020.

Per Elios Manzi i Giochi olimpici di Rio de Janeiro hanno rappresentato tutto questo e anche di più. L’amarezza per la sconfitta al primo turno con il coreano Kim Won Jin è stata ormai metabolizzata. In fondo, per quanto dolorosa, anche una sconfitta può avere dei riflessi positivi e l’incontro contro il forte judoka asiatico ha dimostrato che Elios Manzi è in grado di confrontarsi senza timori con il gotha della categoria.  I margini di crescita del giovane atleta santateresino invitano ad essere fiduciosi per il proseguo della sua carriera. Dopo qualche giorno di riposo, pochi per la verità, Manzi ha già ripreso ad allenarsi in palestra. “Non riesco a stare troppo tempo lontano dal mio ambiente, - ci racconta Elios - dopo poco avverto la nostalgia del tatami ed ora infatti sono già al lavoro per prepararmi in vista dei prossimi impegni. A settembre andrò in Giappone per sostenere una serie di allenamenti”.  

Quali ricordi ti porti in valigia da questi Giochi Olimpici di Rio?. “Beh sicuramente è un'esperienza rara, preziosa. Io che sono salito subito sul tatami, ho potuto peraltro vivere in maniera più approfondita l’atmosfera del villaggio olimpico che è veramente fantastica, direi speciale. Si respirava un miscuglio di culture e tradizioni che creavano un clima straordinario. Rio poi mi ha dato tanto sia dal punto di vista umano che dal punto di vista prettamente judoistico. Sono convinto che mi aiuterà ad affrontare il prossimo quadriennio con la mentalità giusta”.

Gli chiediamo se a distanza di tempo ha qualche rimpianto ripensando al match perso con Won Jin. “Assolutamente non mi rimprovero niente. Lui è forte ma non imbattibile, l’incontro direi nel complesso è stato equilibrato, purtroppo è andata così. Cercherò di trarre il massimo anche da questa sconfitta”.  

Una stagione positiva culminata con una qualificazione alle Olimpiadi che è arrivata in anticipo sui tempi visto che il lavoro era proiettato a Tokyo 2020. Rio può essere vista come un punto di partenza per il futuro?

“Questi Giochi mi hanno permesso di rendermi conto in maniera ulteriore di quelle che sono le mie potenzialità. Torno dal Brasile con la consapevolezza che con il lavoro costante in palestra, l’approccio giusto posso combattere alla pari con qualsiasi avversario”.

L’Italia del judo torna a casa con due medaglie, un oro e un argento: era dai tempi di Sidney 2000 che non si raggiungevano risultati del genere (allora le medaglie furono 4 ndr). Un bel segnale per il futuro.

“E’ stata una spedizione più che positiva – commenta Manzi -. Sono contentissimo per Fabio (Basile ndr) e Odette (Giuffrida) che sono anche dei miei grandi amici e se lo meritano. Siamo giovani e abbiamo tanta voglia di lottare e dimostrare sul tatami  quelle che sono le nostre potenzialità.  Loro ci sono riusciti, io spero di poterli imitare tra 4 anni”.

Elios Manzi

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