Lega Pro - Il solito Messina regala i tre punti anche al Melfi
Messina-Melfi 1-2
Marcatori: 6’ pt Ciciretti, 6’ st Fella, 21’ st Caturano (rig.).
Messina: Berardi, Silvestri, Cane, Stefani (18’ st Donnarumma), Altobello, Damonte, Izzillo (8’ st Spiridonovic), Bortoli, De Paula (34’st Rullo), Corona, Ciciretti. All.: Grassadonia.
Melfi: Perina, Annoni, Pinna, Demarku,Di Filippo, Spezzani, Gallo (18’ st Giacomarro), Agnello, Caturano (34’ st Falomi),Tortorì (43’ st Tundo), Fella. All.: Bietto.
Arbitro: Piccinini di Forlì.
Note: ammoniti Cane, Di Filippo, Silvestri, Gallo, Altobello, Caturano, Donnarumma. Espulsi Cane, Silvestri.
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La sfida che poteva forse evitare i playout s’è conclusa in maniera catastrofica: il Messina ha ceduto l’intera posta al Melfi al San Filippo e adesso può cominciare a sperare in un vero miracolo. Già, proprio un miracolo, perché la squadra vista contro la formazione di Bitetto è apparsa un “rottame”, un disastro, un manipolo di uomini senza nervo e, quel che più fa male ai tifosi giallorossi, senza un briciolo di attaccamento alla maglia. Forse per qualcuno questo giudizio è più pesante del dovuto, ma siccome una rondine non fa primavera e soltanto uno o due giocatori non possono fare una squadra, è giusto dare la colpa a tutti, compreso l’allenatore per questa ennesima figuraccia che il Messina ha fatto. In sfide di questa valenza, in genere la squadra di casa mette in campo grinta e rabbia agonistica, corre per novanta minuti e assale gli avversari: ma questo succede tra chi scende in campo non soltanto per onore di firma. E vogliamo sperare che nessuno dei giocatori si senta offeso per essere stato apostrofato dai tifosi che gli hanno gridato di giocare senza maglia.
Sul piano prettamente tecnico, la squadra ha giocato la solita partita, con poche idee e commettendo i soliti errori che ogni volta risultano fatali. Questa è la quinta sconfitta consecutiva e anche questa senza attenuanti. Il primo tempo discreto, con la squadra in vantaggio è cancellato da una ripresa, al solito, catastrofica. E ora il fondo è proprio a un passo.
Per la cronaca, prima del fischio d’inizio minuto di silenzio per l’arbitro Colosimo, tragicamente scomparso in settimana. Poi la partenza con un Messina quasi spavaldo che dopo due minuti reclama il fallo di mano di un difensore lucano. Al 6’Ciciretti torna alla marcatura con un bel sinistro a girare sul quale nulla può il portiere ospite. Si mettono subito bene le cose per il Messina che, dopo un tocco di mano sospetto di un difensore lucano al 2′, passa tre minuti dopo in vantaggio grazie ad una splendida rete di Ciciretti, ritrovato nella posizione giusta e tornato alla marcatura dopo le ultime prestazioni anonime: sinistro a giro piazzato per il talento romano sul quale non può nulla l’estremo difensore avversario.
Dopo il vantaggio il Messina sembra quasi appagato tanto da concedere maggiore spazio all’avversaria. Al 21’ Caturano prova la conclusione ma spara alto; poi si rivede Ciciretti che s’incunea tra alcuni difensori ma spedisce fuori bersaglio. I lucani provano a fare gioco ma si fanno vivi in zona tiro solo su calci piazzati; su una ripartenza impostata da Corona, De Paula trova lo spazio tra due difensori ma il portiere Perina compie un vero miracolo. In chiusura di tempo il Melfi va vicino al pareggio con Agnello che di testa non inquadra lo specchio della porta.
Nella ripresa la squadra lucana scende in campo più decisa, sfiora subito la rete con il solito Agnello e dopo cinque minuti va a segno con Fella che recupera un pallone non spazzato via da Cane per sorprendere Berardi sul primo palo. Breve reazione dei giocatori di casa con De Paula che non aggancia il passaggio di Corona e successivamente con lo stesso capitano che fallisce da pochi passi su torre di Damonte. S’arriva al 20’ quando Altobello, con molta superficialità, atterra Tortorì: dal dischetto il bomber del Melfi Caturano non si fa pregare e porta in vantaggio la sua squadra.
Tra i giallorossi cala lo scoramento, accentuato da un miracolo del portiere Perina che alla mezz’ora salva su un tiro ravvicinato di Bortoli. Arriva poi l’espulsione di Cane per somma di ammonizioni e successivamente quella di Stefani per proteste, mentre il pubblico manifesta il suo rammarico.