Marco Parisio è di nuovo nella mischia. ''Inserirsi nel gruppo è stato naturale visto che conoscevo molti miei attuali compagni''

30.03.2016 11:04

In punta di piedi ma con quello spirito positivo, da combattente che lo ha sempre contraddistinto nella sua carriera. Marco Parisio è arrivato all’Handball Messina a metà stagione ma non ha avuto particolari difficoltà ad integrarsi nel gruppo composto in buona parte da vecchie conoscenze. Non è ancora al top della condizione e non potrebbe essere diversamente dopo essere stato fermo un paio di anni. La forza di volontà  é rimasta immutata e settimana dopo settimana, allenamento dopo allenamento è andato progressivamente ritrovando la confidenza con il parquet e soprattutto con il clima agonistico. In questo scorcio finale del torneo di serie B che vede la compagine peloritana in lotta per il primato (la promozione in A2 è già stata archiviata in anticipo), Parisio è pronto a dare un contributo sempre maggiore di esperienza e tecnica.    

Sei stato in ordine di tempo l'ultimo innesto nella rosa del Messina. Come ti stai trovando in questa tua esperienza con il club?

“Sono arrivato nel girone di ritorno, in un gruppo già formato e compatto ma conoscevo da molto tempo alcuni atleti con i quali sono cresciuto e avendoli già avuti come compagni di squadra non è stato difficile inserirsi, anzi è stato quasi naturale. Anche perché il mister mi conosce già da tempo e sono stato sotto la sua guida nel campionati giovanili insieme a Minissale, Carubia e Abbate. Ho giocato anche con Duca e De Francesco anni fa in A2 a Cosenza”.

Che sensazioni ti ha trasmesso il ritorno in campo dopo un paio di anni di stop?  

“Mi ero fermato un anno per recuperare dopo l'operazione ai legamenti crociati, poi gli ultimi tre li ho vissuti da allenatore, rientrare in campo da giocatore mi è sembrato la cosa più naturale di questo mondo perché ho ancora una gran voglia di giocare ma quando il mister mi ha buttato nella mischia non pensavo di emozionarmi particolarmente, invece mi è sembrato di rivivere l'esordio che feci a 16 anni in A2 in quella storica Pallamano Messina”.

E' stato difficile inserirsi in un gruppo ben rodato da mesi di lavoro in palestra in poche settimane?

“Per quanto riguarda il gioco è un po’ difficile ancora oggi inserirsi perché il sette di base è molto ben rodato e tutti stanno giocando bene. Il mister deve ancora trovare la mia giusta collocazione, attualmente faccio il jolly e, secondo le necessità, cerco di dare il mio contributo per aiutare i miei compagni e ricambiare la fiducia del tecnico”.

Quanto conta l'esperienza in una squadra che punta a un campionato di vertice?

“L'esperienza acquisita in tanti anni di grande pallamano serve sempre, è l'arma in più che al momento giusto ti fa fare la differenza quando ci sono le partite che contano”.

 Quali sono i ricordi più intensi che ti porti dietro della tua carriera di giocatore?

“Sono davvero numerosi i miei ricordi che faccio fatica a scegliere qualcuno. Penso all'esordio in A2 a 16 anni, ma anche il primo allenamento con la nazionale o la convocazione nelle fila della Rappresentativa Siciliana.  La premiazione come miglior talento alla finale regionale cadetti è stata una forte e intensa emozione. Sinceramente il momento più bello vorrei ancora scriverlo alla fine di questo campionato con la conquista del primato”.

Marco Parisio (Handball Messina)

 

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