Roberto Branca - una vita al servizio del tennis. ''Quanti atleti ho visto crescere al Circoletto dei Laghi''

29.12.2015 22:05

Una vita dedicata al tennis prima da atleta, in seguito da istruttore e dirigente di un circolo diventato ormai un punto fermo nel panorama della racchetta messinese. E’ questa la storia di Roberto Branca e del suo lungo legame d’amore verso il tennis, cui si è dedicato in oltre trent’anni  con massimo impegno e professionalità. Un condensato di gioie belle e piccole e di tanti sacrifici che gli hanno permesso di dare un contributo, piccolo o grande che sia lo dirà il tempo, per una ulteriore diffusione dello sport in città. Sforzi che trovano alla fine la più bella gratificazione in una mattinata di domenica con la consegna della Stella di Bronzo per meriti sportivi da parte del Coni di Messina. Il ricordo della cerimonia che si è svolta nel Salone delle Bandiere alla presenza di tanti personaggi dello sport cittadino rievoca bei ricordi nel 51enne Branca.

“E’ stato per me un momento di grande soddisfazione ricevere la Stella di bronzo da parte del Coni, un premio che gratifica anni di costante impegno nel tennis, un mondo che mi ha già regalato tante soddisfazioni. Allo stesso tempo è una gioia che mi sento di condividere con tutti i tecnici, i dirigenti del Circoletto con i quali ho lavorato in questi anni perché certe soddisfazioni non sono mai il frutto del lavoro del singolo ma dietro vi è tutta una equipe”.

Insieme ripercorriamo un po’ tutta la storia della sua vita professionale, dai primi passi (ho iniziato a giocare a tennis – afferma Branca - un po’ in ritardo rispetto ai tempi di oggi, avevo 15 anni ma le mie soddisfazioni sul campo me le sono tolte) sino ai giorni nostri dove da direttore sportivo del Circoletto dei Laghi sta vedendo crescere diversi giovani atleti, alcuni magari potrebbero sbocciare e diventare futuri campioni. “Sono diversi gli aneddoti che ricordo durante la mia lunga esperienza da istruttore, incominciata con il mio primo patentino nel 2000 per lo più legati al Circoletto dei Laghi, un tempo Pol. Tc Rescifina. Ricordo il trionfo ai campionati siciliani tra gli under 12 di Chiara Stagno D’Alcontres che in finale (era il 2002) battè la compagna di squadra Giulia Salemme. Una coppia di tenniste che ci ha dato tante soddisfazioni a livello giovanile penso anche ai due successi nell’under 14 del 2003, quando Giuliana vinse il Master e Chiara il titolo siciliano individuale (impresa che poi ripeterà anche l’anno dopo). Entrambe furono determinanti per il primo posto in ambito regionale nel campionato a squadre”.

Roberto Branca è un fiume in piena di ricordi che riaffiorano nel corso della nostra lunga conversazione e si vede che ancora oggi nonostante il tempo trascorso li vive con il trasporto di allora. “Sono tutti segnali del buon lavoro che si è saputo svolgere nel corso degli anni grazie anche al prezioso apporto dei vari tecnici che hanno fatto parte della famiglia Rescifina-Circoletto dei Laghi. Parlando di ricordi mi torna in mente quando l’over 40 di Famà e Lo Re si è qualificata per il tabellone dei play off nazionali, la vittoria del titolo siciliano a squadre dell’Under 14 (era il 2007 ndr) con in campo Maria Sole Rinciari e Fabrizia De Leonardis. La partecipazione alla Coppa Lambertenghi di Mirko Cutuli che ha iniziato qui con noi a muovere i primi passi di una carriera che lo vede oggi competere nel circuito professionistico. Ma la lista è davvero lunga, potrei andare avanti all’infinito”.

Per arrivare ai giorni attuali. “Oggi i nostri elementi di punta si chiamano Fabrizio Andaloro, Gabriele Bombara, Federico Costa, Giulia Forgione e stiamo lavorando con profitto a livello promozionale con le fasce più piccole. Non è certo frutto del caso se con l’under 8 stiamo partecipando da otto anni alla fase di Macroarea”.

Successi di una carriera lunga condivisi con un altro Branca, tuo fratello Fabio. Ma come funziona il vostro sodalizio in ambito tennistico?. “Siamo agli opposti come carattere, lui è più istintivo, se qualcosa non va per come vorrebbe te lo dice apertamente, io magari sono un po’ più riflessivo, tendo al dialogo e a mediare tra le parti. Ma forse è proprio questa diversità che fa funzionare bene il nostro rapporto professionale”.

Ma quanto è cambiato il tennis da quando hai iniziato a muovervi i primi passi?. “Direi tanto, io ho iniziato che si giocava ancora con le racchette di legno e le palline erano bianche. Oggi le racchette sono in grafite, ma oltre ai materiali è cambiato anche il tipo di gioco, nel senso che ai miei tempi il tennis era più “classico”, vi era meno spazio per il top spin, i colpi ad effetto che si riescono a dare alla pallina. Ma soprattutto è aumentata la velocità di esecuzione dei colpi, la potenza fisica che i nuovi materiali tendono ad accentuare”.

In chiusura una battuta non può non andare al new look della struttura del Circoletto dei Laghi. “In questi anni è stato fatto un lavoro di restyling completo, siamo passati dall’unico campo da gioco esistente ai tre attuali, senza dimenticare la palestra e la creazione della Club House. Insomma ha cambiato volto completamente e oggi possiamo dire di avere una struttura che viene indicata ad esempio da altre realtà”.

Roberto Branca dopo la consegna della Stella di Bronzo del Coni

Massimiliano Andò

MESSINA FLASH