Seconda Divisione. Rosaria Musumeci: l’esperienza tra i pali al servizio dell’Handball Messina

23.03.2017 18:08

Sono tanti, e tutti importanti, i volti dei protagonisti del campionato di vertice che sta disputando la Veressenze Messina, formazione impegnata nel girone D del campionato nazionale di Seconda Divisione di pallamano femminile.

Per Rosaria Musumeci uno dei ruoli più delicati, avendo il compito tutt’altro che semplice di chiudere lo specchio della porta del “sette” peloritano, che coltiva il sogno di accedere al concentramento finale per la promozione nella massima serie. Il suo ruolo, al momento, lo sta assolvendo nel migliore dei modi l’estremo difensore della squadra di mister Tommaso D’Arrigo, come testimoniano le nove vittorie consecutive che hanno permesso di chiudere la prima fase della stagione regolare con un primato mai apparso in discussione. Dietro ai successi di squadra vi è sempre un gruppo coeso, una buona correlazione nello svolgimento delle fasi difensiva e offensiva, ma è indubbio che avere in rosa elementi di esperienza e affidabilità nei vari reparti abbia il suo peso. In tal senso, Rosaria Musumeci tra i pali infonde sicurezza alle compagne del reparto arretrato, che sanno di potere contare su di lei nei momenti caldi del match.

Si è chiusa la “Regular Season” e i numeri parlano chiaro: leadership in classifica mai in discussione e nove vittorie su dieci gare.
“Di sicuro non ci aspettavamo la sconfitta alla prima di campionato, quello stop con il Pontinia ci è servito da lezione e ci ha fatto ricordare che in questo sport nulla è scontato e le partite devi giocarle al massimo per 60 minuti. La vittoria a Salerno ha segnato la svolta: è stata la gara che ci ha fatto prendere definitivamente coscienza che il primato poteva essere nostro. Il successo in trasferta sul campo del Fondi è stato molto sofferto, con il risultato in bilico fino a pochi minuti dalla fine. Inoltre, durante la stagione, abbiamo dovuto cambiare la formazione più volte, per via dell’infortunio occorso a Clara Brunello e ad altre pedine importanti. A conti fatti, quindi, direi che, nonostante il primato con ampio margine sulle dirette avversarie, questa Regular Season non sia stata affatto una vera e propria passeggiata”.
Eppure dall’esterno la sensazione è quella che Messina sia di un gradino superiore alle altre contendenti. Insomma, forse l'avversario peggiore da affrontare in campo siete voi stesse?
“Che il nostro primo posto sia meritato non penso ci siano dubbi, essendo una squadra molto affiatata e competitiva. Tuttavia non credo che il divario con le rivali sia così eccessivo. E poi, oltre alle qualità tecniche, in campo conta molto la componente psicologica, nel senso che devi sapere mantenere alto il livello di concentrazione nel corso del match, resettare la partita appena vinta e pensare a quella successiva”.
Parlaci del tuo rapporto con l'Handball Messina, come ti stai trovando in questa società giovane ma ambiziosa?
“Non la considero soltanto una società, per me è una famiglia allargata: passiamo anche le feste insieme. Vi sono poi in corso grandi progetti sia al maschile che al femminile, si sta puntando sugli under e soprattutto si lavora per gettare le basi della rinascita del movimento della pallamano in città”.
Quali sono i segreti di un buon portiere e che consigli daresti a una giovane atleta che incomincia a giocare nel tuo stesso ruolo?
“Se dici ad un pallamanista che sei portiere ti risponderà che sei pazza. Sì, per fare i portieri bisogna essere un po' fuori dagli schemi, possedere una forte personalità, senso della posizione e intuito. Il consiglio che darei è quello di cercare di capire un attimo prima del tiro cosa abbia in mente il tuo avversario”.
Adesso, dopo il match con Benevento, vi giocherete tutto contro la seconda classificata. Quale squadra preferiresti evitare nello spareggio per accedere al concentramento finale di maggio?
“Non sottovalutiamo nessuno, abbiamo massimo rispetto per le avversarie ma la squadra che mi fa più paura è… la nostra. Se entreremo in campo con il giusto atteggiamento e giocheremo come sappiamo fare il risultato alla fine arriverà. Poi ci sono anche le avversarie, che daranno il massimo contro di noi: Badolato ha un’allenatrice che ho affrontato più volte da avversaria, ha operato dei nuovi innesti e non sarebbe una passeggiata; Fondi è stata la squadra più dura da battere in campionato”.
Essere considerata la favorita quanto può rivelarsi logorante e cosa fate per gestire al meglio la tensione?
“Gli altri possono anche considerarci la formazione da battere, ma io dico sempre che bisogna dimostrarlo sul campo. La tensione fa parte del gioco, non ti abbandona mai, devi solo saperla trasformare in qualcosa di positivo. Poi nel mio caso ci pensano Rossana Mangano e Clara Brunello a farmi scaricare”.


Rosaria Musumeci

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