Serie D1 - La Polisportiva Rescifina impatta a Mascalucia e centra la promozione

27.05.2014 21:36

La Pol. Rescifina torna in serie C grazie a un campionato di serie D1 di alto profilo disputato dai tennisti capitanati dal maestro Paolo Ricciardo, colonna portante della formazione, che ha chiuso il torneo imbattuto in singolare e in doppio.

Dopo le prime cinque giornate di campionato la Rescifina aveva ottenuto quattro vittorie (TC Mediterraneo, Borgia Tennis Academy, TC Umberto, TC Acireale) ed un pareggio (Filari Tennis) conquistando il primo posto nella classifica del girone in compagnia del Match Ball Mascalucia ma con una migliore differenza negli incontri vinti.

Proprio all’ultima giornata il calendario opponeva le due squadre protagoniste del torneo sull’indoor di Mascalucia. Gli etnei erano costretti a vincere per festeggiare la promozione diretta senza dover affrontare i play off mentre ai peloritani bastava il pareggio. Dopo i tre singolari la Rescifina era sotto 2 a 1 per le sconfitte di Diego Vermiglio (6/0 6/1 con il 3.2 Lo Porto) e di Fabrizio Andaloro, 7/6 6/0 da Trombetta (cl. 3.5) e la vittoria di Ricciardo per il ritiro del suo avversario Inzirillo (cl. 3.2) dopo pochi scambi per infortunio. La tattica dei padroni di casa di schierare un atleta infortunato a numero uno per scalare la formazione e assicurarsi gli altri due singolari aveva funzionato. Ma i piani degli etnei sono saltati poiché nel doppio decisivo i messinesi Ricciardo e Vermiglio hanno sfoggiato una prestazione superlativa superando la forte coppia catanese Arena/Lo Porto con un duplice 6/4.

Il 2 a 2 finale ha premiato la formazione della Rescifina che ha mantenuto la testa della classifica regalandosi la promozione diretta in serie C. Forte a fine incontro la soddisfazione dei peloritani che, dopo la sfortunata retrocessione della scorsa stagione, sono riusciti in un solo anno a tornare nell’elite del tennis siciliano.

 

Nella foto i protagonisti della promozione in serie C: Paolo Ricciardo, Diego Vermiglio, Fabrizio Andaloro e Giuseppe Gambadoro