Btt Mandor Cinquefrondi - Eletttosud Volley Broilo 3 -0
(Set: 25/17, 25-22, 25/16)

Btt Mandor Cinquefrondi: Burriesci, Davoli (L2), Blanco 5, Concolino, Ritacco, Scopelliti 8, Palmeri 6, Boscaini 9, Cimino 1, Dipasquale 10, Mariella ne, Galiano (L1), Piedepalumbo. All. Polimeni.
Elettrosud Volley Brolo: Colloca 1, Azzarà, Scaffidi, Mirenda (L2), Garofalo 2, Di Fino 9, Di Luca, Geraldi 8, Calabrò 7, Vitanza, Ruggeri (L1), Bonina 1. All. Ferrara.
Arbitri: Rizzica-Cavalieri

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L'avvicendamento in panchina non è servito a dare la scossa giusta all'Elettrosud Volley Brolo che torna dalla Calabria a mani vuote. La Btt Mandor Cinquefrondi si aggiudica l'intera posta in palio vincendo per 3 a 0. La gara inizia in equilibrio e al primo time-out tecnico si giunge con i brolesi in vantaggio per 7-8 ma alla ripresa del gioco una serie di imprecisioni portano i calabresi sul + 6 del 16/10. Pronta reazione dei siciliani che riescono a riportarsi a due punti dall'aggancio (17/15) ma sul più bello una serie di errori in attacco e un paio di falli in palleggio portano il set a concludersi 25/17 per i padroni di casa.

L'inizio del 2° set vede gli uomini di Ferrara più concentrati e dopo la prima pausa in vantaggio sul 6/8 la gara sembra girare a favore dei bianco-blu che forzando in battuta mettono in crisi la ricezione calabrese. Sul 10/14 il tecnico Polimeni sostituisce uno spento Palmeri con Cimino e da questo momento in poi la gara cambia nuovamente. Sulla svolta incide anche una decisione errata del primo arbitro: su una buona battuta brolese Calabrò con un attacco slash mette a terra il punto del 10/15. Il primo arbitro chiama l'invasione e dopo le proteste dei siciliani da anche un rosso. Si passa cosi dal possibile 10/15 al 12/14. Il Brolo perde lucidità e si fa prima rimontare e poi superare dai padroni di casa che con un 25 a 22 si portano sul 2 a 0 nel conto dei set.

Nel terzo parziale i calabresi assumono ben presto il controllo dell'iniziativa e chiudono la contesa 25 a 16.

azione di attacco di Brolo con protagonista Riccardo Garofalo

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